La farmacia di comunità

Il 14 e 15 febbraio si terrà a Torino il convegno “La farmacia di comunità: un contributo inedito per la cronicità sul territorio” in occasione del quale si presenteranno i risultati e le implicazioni per le politiche di programmazione sanitaria del progetto Ccm 2015 “La farmacia dei servizi per il controllo delle patologie croniche: sperimentazione e trasferimento di un modello di intervento di prevenzione sul diabete tipo 2”.
Il crescente carico di malattia della cronicità nelle nostre società occidentali stimola i sistemi sanitari a impegnarsi maggiormente in una medicina di iniziativa capace di riconoscere e prendere in carico tempestivamente le varie fasi della storia naturale della malattia cronica, per prevenirla o rallentarne l’evoluzione.
In particolare sono stati avviati due percorsi paralleli, uno rivolto alle persone con diabete tipo 2 noto, arruolate quando si presentano in farmacia con ricetta per farmaci antidiabetici, per la valutazione di aderenza alle terapie e alle linee guida per la gestione della malattia e l’altro rivolto agli utenti adulti della farmacia con evidente stato di sovrappeso, pertanto a rischio di sviluppare il diabete, ai quali si è proposto invece un questionario internazionalmente validato per misurare l’indice di rischio al fine di discriminare soggetti a basso rischio da soggetti ad alto rischio.

La regione Piemonte ha coordinato il progetto con lo scopo di sviluppare e sperimentare interventi della farmacia per la prevenzione e il controllo dell’aderenza su due malattie croniche, diabete e BPCO, con l’assistenza scientifica dell’Università di Torino, valutando da un lato, la trasferibilità del modello del diabete ad altri due differenti contesti regionali (3 distretti in Regione Umbria e la Asl BAT e la Provincia di Brindisi in Regione Puglia); e dall’altro, l‘adattabilità del modello operativo ad altre patologie croniche ad alto rischio di mancata aderenza alla terapia e di ricadute su inappropriatezza, come la BPCO, sperimentato in Regione Piemonte.
Una delle strategie del Macro Obiettivo 1 del Piano Nazionale della Prevenzione 2014-2018 è “…l’offerta di consiglio breve… nei contesti sanitari opportunistici…”.
La farmacia può certamente considerarsi un “contesto sanitario opportunistico” e il farmacista, nel suo più ampio ruolo di professionista sanitario in grado di offrire consulenza, competenza, consigli, salute e professionalità, si pone come partner ideale del medico specialista e del medico di medicina generale per la gestione del paziente cronico, nel rispetto delle rispettive competenze e professionalità.

Il convegno si dividerà in due sessioni. La prima consiste in un “atelier” di lavoro tra i partecipanti al progetto e alcuni rappresentanti dei principali “stakeholder” interessati dalla sperimentazione: farmacisti, medici di medicina generale, medici specialisti, direttori dei distretti, rappresentanti dei malati, programmatori regionali; lo scopo è di discutere in profondità i punti di forza e le criticità dell’esperienza, per aiutare gli autori a comprendere meglio le implicazioni per la messa in pratica dei risultati.

La seconda è un convegno pubblico aperto agli stakeholder prima citati in cui i risultati saranno illustrati analiticamente e le riflessioni conclusive dell’atelier del giorno prima saranno sottomesse ai decisori invitati alla tavola rotonda finale.
L’obiettivo della tavola rotonda è di sollecitare i decisori a identificare le principali implicazioni che i risultati del progetto possono avere per il piano cronicità e per il piano di prevenzione nonché per le responsabilità di ognuno.

È inoltre disponibile sul sito Ccm la relazione finale del progetto.

Il Ccm ha promosso e finanziato diversi progetti di prevenzione del diabete. Per ulteriori informazioni consultare la sezione I programmi e i progetti del Ccm.

Per approfondire:

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Ultimo aggiornamento:
31 gennaio 2019