Azioni relative alla riduzione del consumo di sale in Italia: verifica delle ricadute dell’accordo con i panificatori e programma “Meno sale più salute”
Le malattie cardiovascolari (Mcv) rappresentano la prima causa di morte nelle persone di età superiore a 60 anni e la seconda per quelle comprese tra 15 e 59 anni. Pressione arteriosa (Pa) e colesterolo insieme al fumo di sigaretta spiegano più dell'80% delle Mcv, ma, fra questi, gli elevati
livelli della Pa sono il fattore di rischio in assoluto più importante. Secondo il World Health Report del 2002 dell’Oms, il 62% degli accidenti cerebrovascolari e il 49% dei casi di cardiopatia ischemica sono attribuibili ai livelli elevati della pressione arteriosa. Un approccio di popolazione basato su modifiche dello stile di vita, compresa la riduzione del consumo di sale, volte a spostare verso il basso la distribuzione della Pa, anche di pochi mmHg, ha un notevole impatto potenziale sulla incidenza di Mcv. Infine, va sottolineato che il consumo di sale è associato non solo a maggior rischio di Mcv, ma anche ad altre patologie cronico degenerative, tra cui i tumori del tubo digerente, in particolare quelli dello stomaco. In relazione alle suddette raccomandazioni, il programma Guadagnare salute annovera tra i suoi obiettivi la riduzione del consumo di sale in Italia. Il ministero della Salute nel 2009 ha siglato un accordo di collaborazione con le associazioni dei panificatori artigianali e con l’industria per la riduzione del contenuto di sale nel pane del 15% circa in due anni. Tale attività è iniziata in molte Regioni. Il progetto si pone pertanto l’obiettivo di verificare l’impatto sulla popolazione dell’accordo stipulato con le rappresentanze dei panificatori italiani e definire ed implementare una strategia per la riduzione del consumo di sale a livello di popolazione.
Il testo del progetto (pdf 922 kb).
Partner
Iss
Finanziamento
279.400 euro
Referenti istituzionali
Per il Ccm: Daniela Galeone
Per l’Iss: Simona Giampaoli