Epidemiologia e sorveglianza di laboratorio della tubercolosi e delle resistenze ai farmaci antitubercolari

Anno: 
2004

La Regione Emilia Romagna coordina con le altre Regioni e con il Dmipi un articolato programma di sorveglianza della tubercolosi, dal duplice obiettivo:

  • migliorare la sorveglianza epidemiologica della tubercolosi a livello nazionale, integrando la notifica con altre fonti informative come i dati di laboratorio e il monitoraggio dell‘esito del trattamento (coordinamento Asr Emilia Romagna)
  • rafforzare la sorveglianza della farmacoresistenza, in continuità con il sistema avviato dal progetto Smira (coordinamento del Dmipi).

Per coordinare le attività del progetto e assicurare il raccordo con le Regioni è stato inoltre costituito un sottocomitato di progetto.

Finanziamento

Per questo progetto il Ccm ha stanziato un finanziamento complessivo di 230.000 euro, così ripartiti:

  • Dmipi 100.000 €
  • Asr Emilia-Romagna 130.000 €.

Referenti istituzionali

Per il Ccm: Maria Grazia Pompa
Per il Dmipi: Antonio Cassone
Per l'Asr Emilia-Romagna: Maria Luisa Moro

Stato di avanzamento

Sorveglianza epidemiologica

È stato costituito un coordinamento interregionale così composto: Provincia autonoma di Trento, Regioni Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Toscana, Valle d‘Aosta,Veneto.

Mediante un'indagine conoscitiva iniziale, sono stati confrontati i sistemi di sorveglianza integrata della tubercolosi (notifiche, laboratori, esito del trattamento) attuati nelle diverse Regioni. Su 12 Regioni che hanno risposto, 8 hanno deliberato la segnalazione dei casi anche dai laboratori (Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Veneto), 7 hanno attivato il monitoraggio dell‘esito del trattamento (Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Veneto), 3 hanno un sistema regionale di sorveglianza della farmacoresistenza (Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto).

In accordo con tutte le Regioni partecipanti, è stato proposto un protocollo di sorveglianza che, pur tenendo conto delle differenze tra Regioni, consenta l‘integrazione a livello nazionale della notifica con altre fonti informative. Dal momento che il Ccm ha avviato un progetto sulla sperimentazione di nuove modalità di trasmissione via web dei dati di notifica di tutte le malattie infettive, inclusa la tubercolosi, si è deciso di proporre le modifiche necessarie per assicurare, nell‘ambito di questo sistema comune, la sorveglianza della tubercolosi.

È stata inoltre avviata un'indagine tra tutti i laboratori pubblici e privati accreditati per descrivere la rete diagnostica esistente per la micobatteriologia. Al momento, hanno risposto 384 laboratori di 10 Regioni (Provincia autonoma di Trento, Regioni Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte, Puglia, Sardegna, Toscana, Veneto).

Sorveglianza della farmacoresistenza

Sono stati contattati, per la partecipazione alla sorveglianza, 30 laboratori di micobatteriologia con volumi elevati di attività, cercando, laddove possibile, di avere almeno un laboratorio per Regione, con una distribuzione sufficientemente omogenea a livello nazionale.

È stato avviato il programma di controllo di qualità esterna, basato sull‘invio di 20 ceppi di Mycobacterium tuberculosis per la determinazione della sensibilità a isoniazide, rifampicina, streptomicina ed etambutolo. I ceppi sono derivati da stipiti inviati dal Laboratorio dell‘Oms di Anversa.

È stato richiesto l‘invio, per il 2006-2007, dei dati epidemiologici sui saggi di farmacoresistenza effettuati e sulle resistenze rilevate e l‘invio di tutti i ceppi identificati come resistenti a uno dei farmaci di prima scelta e del 20% di quelli risultati sensibili: la trasmissione dei dati è in corso.

Ultimo aggiornamento: 
15 settembre 2008