Lavoro e salute: un sistema informativo integrato per la sorveglianza degli infortuni da lavoro

Anno: 
2004

Obiettivo di questo progetto, coordinato dalla Regione Piemonte, è consolidare e sostenere il sistema di sorveglianza degli infortuni mortali sul lavoro. Attualmente, in Italia non è disponibile una fonte informativa in grado di descrivere gli effetti sulla salute del lavoro e delle sue trasformazioni.

In più occasioni le istituzioni si sono scontrate con la difficoltà di comprendere e valutare gli effetti attesi sulla salute dei cambiamenti intervenuti e delle relative politiche del lavoro (contratti atipici, mobilità lavorativa, terziarizzazione), dei regimi previdenziali (lavori usuranti), della sicurezza (aumento delle piccole imprese, dell‘età media degli occupati, dei lavoratori stranieri).

Per dare risposta a queste domande è stato quindi costruito un sistema di indagine integrato sulla storia lavorativa dei lavoratori e sui loro problemi di salute e di sicurezza.

Finanziamento

Per questo progetto il Piemonte ha ricevuto un finanziamento di 210.000 €.

Referenti istituzionali

Per il Ccm: Giancarlo Marano
Per il Piemonte: Antonella Bena

Stato di avanzamento e primi risultati

Un campione pari all‘1% dei lavoratori iscritti è stato estratto da tre archivi Inps (dipendenti; autonomi; parasubordinati). La selezione è stata effettuata con campionamento random sistematico in base alla data di nascita, ovvero sono stati scelti dagli archivi tutti gli iscritti nati in quattro date predefinite, per ogni anno di calendario. Per ogni soggetto è stata ricostruita la carriera lavorativa dal 1984 al 2003. L‘archivio finale, denominato Whip (Work Histories Italian Panel) contiene circa 200.000 episodi lavorativi per ogni anno coperto.

Dagli archivi Inail sono stati estratti gli infortuni e le malattie professionali accaduti tra il 1994 e il 2003 a lavoratori nati nelle stesse quattro date (124.474 eventi). Sono stati esclusi dal linkage le franchigie (18,2% degli eventi) e gli eventi riconosciuti negativi (14,5% degli eventi). Sono stati selezionati dal campione Inail solo gli eventi che coinvolgono individui che con maggiore probabilità sono assicurati presso Inps. Per questo sono stati esclusi anche gli eventi accaduti nei settori agricoltura, conto Stato, agroindustria, ferrovie, studenti e detenuti civili impiegati nell‘industria. Al termine di queste selezioni il campione normalizzato contiene 60.042 eventi. Le informazioni sono state collegate tramite linkage su base individuale, utilizzando il codice fiscale criptato secondo procedure Inps. I criteri utilizzati (e i relativi standard attesi) per valutare l‘efficienza del linkage sono:

  • completezza di compilazione del codice fiscale nel campione di infortuni estratti (> 90%)
  • rappresentatività del campione di infortuni estratti (esclusi franchigie e negativi) rispetto alla popolazione generale di infortuni per le principali variabili di interesse (elevata)
  • concordanza tra i due archivi Inps e Inail su variabili comuni come Regione di residenza, genere, anno di nascita, attività economica (> 10%)
  • successo al linkage, ovvero percentuale di infortuni linkati (> 90%).

Tutti i criteri sono stati rispettati, con l‘eccezione dei lavoratori stranieri, che sono sottorappresentati (sia tra i lavoratori sia tra gli eventi) a causa del meccanismo utilizzato per l‘estrazione del campione. Spesso questi lavoratori dichiarano di essere nati il primo giorno del mese: in diverse etnie infatti le persone non conoscono il giorno o il mese in cui sono nati. Inoltre, le dichiarazioni sui dati identificativi personali spesso sono poco accurate, a causa delle condizioni di precarietà e scarsa legalità in cui vivono molti stranieri. Questa sottorappresentazione non distorce le misure di rischio e la validità dei risultati riguardanti i lavoratori stranieri, ma crea problemi nella stabilità delle stime a causa della scarsa numerosità degli osservati.

Il database è rappresentativo della popolazione italiana iscritta all‘Inps e permette di analizzare correttamente il rischio infortunistico soprattutto nei comparti manifatturiero ed edile. È possibile descrivere il rischio infortunistico per caratteristiche sinora non esplorabili a causa dei limiti delle fonti di partenza, quali l‘anzianità nell‘azienda e nella qualifica, il lavoro precario, l‘infortunio come causa o conseguenza della mobilità lavorativa. I risultati finora conseguiti e le prime analisi effettuate per genere, età e tipologia di contratto sono stati presentati al convegno di primavera dell‘Associazione Italiana di epidemiologia “L‘integrazione di archivi elettronici per l‘epidemiologia e la sanità pubblica: finalità e metodi” che si è tenuto a Roma il 17-18 maggio 2007. È stata inoltre proposta una comunicazione orale alla nona World Conference on Injury Prevention and Safety Promotion, Safety 2008 che avrà luogo il 15-18 marzo 2008 a Merida, Messico.

Dato l‘interesse che queste informazioni hanno anche a livello regionale e di Asl , è in corso l‘estensione del campione, selezionandolo a partire da 24 date di nascita predefinite. Utilizzando sistematicamente il primo giorno del mese si risolve anche la sottorappresentazione dei lavoratori stranieri. È in corso di valutazione inoltre la fattibilità di estendere il linkage ai dati di mortalità (fonte Istat ) e ai dati riguardanti le dimissioni ospedaliere, in possesso del ministero della Salute.

Ultimo aggiornamento: 
20 maggio 2007