Promozione dell'attività fisica - Azioni per una vita in salute

Anno: 
2004

In Italia, solo il 33% degli adulti e il 10% dei bambini esegue la quantità minima di attività fisica (30 minuti al giorno per gli adulti e 60 minuti per i bambini almeno 5 giorni alla settimana) necessaria a mantenere la buona salute. Per rispondere al bisogno di più attività fisica, sentito da una parte della popolazione, e per incentivare l'attività motoria di giovani e anziani, negli ultimi anni in ogni parte d'Italia sono state avviate moltissime iniziative da parte di numerosi attori del territorio, pubblici e privati, con il conseguente sviluppo di importanti interessi economici. In questo quadro di grandi cambiamenti il Servizio sanitario nazionale (Ssn ) fatica a trovare il suo ruolo e le sue modalità d'azione.

Il documento originale del progetto si proponeva di acquisire nuove conoscenze e provare nuovi metodi di intervento, anche per mezzo di una sperimentazione sul campo. Intendeva inoltre individuare modalità d'azione per intervenire su:

  • assistenza clinica e miglioramento delle capacità operative del Ssn. Il Ssn non è sufficientemente attivo e preparato a contrastare l'epidemia di obesità e di altre malattie esercizio fisico-sensibili tramite azioni non cliniche; anzi può e deve fare di più su questo fronte
  • comportamenti individuali. Lo stile di vita è in ultima analisi anche una scelta individuale. Occorre dunque rafforzare le motivazioni individuali per favorire l'adozione di stili di vita sani, attraverso una maggiore sinergia e forza dei diversi messaggi informativi ed educativi, in modo particolare nel mondo della scuola, del lavoro e del tempo libero
  • determinanti ambientali. Lo stile di vita è anche, e in gran parte, condizionato dall'ambiente fisico e sociale nei quali opera l'individuo. L'adozione di un approccio esclusivamente comportamentale (ossia basato su interventi di promozione della salute rivolti solo ai singoli individui) rischia di essere inefficace in assenza di trasformazioni dell'ambiente operazionale. Occorre dunque ricercare una efficace strategia per intervenire sui determinanti sociali della sedentarietà.

Il progetto si proponeva perciò di procedere sui tre livelli in modo contemporaneo e coordinato, perché riteneva non scindibili le azioni sui comportamenti individuali da quelle dirette ai determinanti ambientali.

Finanziamento

Per questo progetto l'Emilia-Romagna ha ricevuto un finanziamento di 800.000 €.

Referenti istituzionali

Per il Ccm: Letizia Zanetti
Per l'Emilia-Romagna: Pierluigi Macini

Stato di avanzamento del progetto

Il progetto ha preso le mosse nella primavera 2006. Al tempo, la promozione dell'attività fisica era un tema completamente nuovo per il Ssn/Ssr : non esisteva un "ambiente" scientifico e tecnico nazionale capace di fare da punto di riferimento per la materia, gli studiosi e i tecnici italiani non erano sufficientemente inseriti nella comunità scientifica internazionale. La Regione Emilia-Romagna si è proposta come capofila del progetto forte della sua decennale esperienza di programmazione partecipata sui temi della Salute (le comunità locali, per legge, elaborano ed eseguono specifici "Piani per la salute" dal 2000) e della pianificazione territoriale e avendo al fianco come partner scientifico l'Oms con cui collabora attivamente dal 2002. 

Metodologia di lavoro

Il progetto è stato proposto e sviluppato come progetto "aperto" di sperimentazione sul campo, per acquisire le conoscenze necessarie e sperimentare nuove metodologie di intervento. Per questa ragione, la scelta delle Regioni partner e degli altri componenti del Gruppo di Pilotaggio (GP) è stata effettuata avendo cura di assicurare la partecipazione di esperti a livello nazionale e la presenza delle professionalità (medici di sanità pubblica, sociologi, psicologi di comunità, comunicatori, medici sportivi, ecc.) necessarie; il GP ha sempre lavorato cercando di valorizzare l'integrazione e la collaborazione multiprofessionale.

Altra scelta metodologia che connota il progetto è quella di adottare per il GP una modalità di progettazione partecipata che determina significativi vantaggi:

  • nel GP l'attività di studio, discussione e condivisione delle scelte garantisce una partecipazione attiva dei membri e rappresenta un valore aggiunto non raggiungibile con metodi autoreferenziali, soprattutto in iniziative di carattere innovativo
  • l'attività del GP nell'approfondimento teorico e nell'applicazione pratica (realizzazione di progetti sperimentati presso ogni Regione) favorisce il naturale consolidamento del GP come nucleo tecnico di esperti nella materia, nucleo capace di facilitare il percorso delle altre regioni non direttamente coinvolte
  • l'attività del GP e dei suoi componenti, provenienti da diverse radici culturali e da diversi ambiti professionali, permette una visione globale degli interventi di comunità.

Questa scelta metodologica determina peraltro alcuni svantaggi:

  • l'attività del GP prevede tempi di lavoro più lunghi, rispetto a quanto previsto, per la necessaria discussione, riflessione e reale condivisione, che si sono rese necessarie in misura superiore al previsto
  • la ricerca documentale e l'elaborazione degli strumenti condivisi ha richiesto a ogni componente del GP di elaborare quanto si andava facendo alla luce della sua esperienza locale e viceversa.

Attività

Nei primi mesi di vita, il progetto ha incontrato alcune difficoltà di natura burocratica e solo nell'ultimo trimestre del 2007 è stato possibile reclutare le Regioni partner.

Le Regioni coinvolte sono: in Italia settentrionale, Piemonte (4.215.000 abitanti), Veneto (4.832.000 abitanti), Emilia-Romagna (4.338.000 abitanti); in Italia centrale, Toscana (3.667.000 abitanti), Marche (1.470.000 abitanti); in Italia meridionale, Puglia (4.020.000 abitanti).

I mesi del 2007 sono stati utilizzati, soprattutto, per studiare le scelte relative a teorie e metodi di riferimento utilizzati e all'integrazione del progetto con altri progetti Ccm, strettamente correlati o negli obiettivi e/o nei contenuti. In particolare, si ricorda:

Nell'aprile 2008 è iniziata la fase operativa del progetto con le Regioni partner.

Il progetto è coordinato da un Gruppo di Pilotaggio (GP) composto dai rappresentanti delle Regioni partner, dai rappresentanti di altri progetti Ccm che si intersecano con il progetto stesso (ai due sopra detti nel 2009 si è aggiunto un progetto Ccm-Veneto per la diffusione di alcuni interventi base), e da partner convenzionati: l'Oms e Camina, un'associazione di enti locali che ha lo scopo di aiutare le istituzioni che vogliono sviluppare politiche avanzate.
Il Gruppo di Pilotaggio nel primo anno è stato impegnato in una difficile attività di condivisione di linguaggi e obiettivi che ha portato alla rimodulazione del progetto, avvenuta nei primi mesi del 2009.

La sostanziale riscrittura del progetto si è basata sulla lettura dello stato delle cose presenti sul territorio caratterizzata, secondo il GP, da:

  • la presenza di moltissime iniziative attivate da parte di numerosi attori, pubblici e privati, spesso non coordinate tra di loro e carenti dal punto di vista della valutazione dei risultati
  • lo sviluppo di importanti interessi economici e sindacali
  • l'assenza di un elemento capace di stimolare, armonizzare e migliorare le iniziative sul territorio e di interpretare il ruolo di riferimento scientifico ed etico nella comunità.

Il GP ha individuato il Servizio sanitario nazionale/regionale (Ssn/r) come elemento capace di stimolare, armonizzare e migliorare le iniziative sul territorio e ricoprire il ruolo di riferimento scientifico ed etico nella comunità. Il Ssn/r ha l'obiettivo di produrre salute in forma gratuita, equa, solidale e universale, e possiede un vero e proprio giacimento di competenze sui temi della prevenzione delle malattie. Tuttavia, l'esplosione dell'epidemia di obesità e la rapidità con cui si sono radicati i comportamenti sedentari nella popolazione, hanno colto il Ssn/r impreparato ad affrontare una sfida che richiede conoscenze e tecniche di intervento nuove, lontane dalle sue competenze tradizionali.
Per proporre il Ssn/r come elemento trainante e naturale leader culturale dell'azione sul territorio, occorre aggiornare il personale interessato del Ssn/r. Poichè si tratta di un personale "maturo", si è scelto di utilizzare la metodica di formazione detta dell'imparar facendo, applicata lungo un percorso che vede in tappe temporali successive:

  • la promozione delle conoscenze, da parte del Ssn/r, di ciò che si fa sul territorio e nel Ssr (che cosa e con quale metodologia) per la promozione dell'attività fisica
  • la promozione delle conoscenze e delle abilità professionali, da parte del Ssn/r, su ciò che si "dovrebbe" fare (che cosa e con quali metodologie).

Compiuti questi passaggi, il Ssn/r potrà promuovere:

  • un'azione continua di monitoraggio e di affiancamento delle iniziative presenti sul territorio, e nel Ssr, per il miglioramento degli interventi esistenti e la diffusione di buone pratiche
  • un'azione continua di stimolo degli attori pubblici e privati per la diffusione sempre più ampia di iniziative basate sulle buone pratiche.

Il processo dell'imparare facendo si sostanzia nella costruzione di prodotti, di natura teorica e pratica, da parte del Gruppo di Pilotaggio, delle Regioni partner e delle Asl delle Regioni partner.

I prodotti sono:

  • la rete di referenti di ogni Regione italiana per l'attività fisica (già costituita)
  • le reti di referenti di Asl per l'attività fisica in ogni Regione partner (già costituite)
  • il Comitato scientifico (già costituito)
  • la scelta delle teorie e metodi di riferimento utilizzati nel progetto (operata in parte)
  • il censimento delle iniziative di promozione della attività fisica in corso in Italia (già iniziato)
  • la sperimentazione di interventi innovativi nelle Regioni partner (iniziata in ottobre 2009)
  • l'elaborazione di raccomandazioni contenenti la descrizione degli interventi giudicati più significativi ed efficaci
  • l'elaborazione di Linee guida relative al rapporto tra forma e organizzazione della città e svolgimento dell'attività fisica da parte della popolazione (in avanzato stato di stesura)
  • la pubblicazione di un sito web del progetto collocata sul sito del Ccm.
    Visita il sito "Azioni".

I prodotti dovranno fornire le basi delle conoscenze necessarie per la promozione dell'attività fisica e dovranno forzare le iniziative sul territorio per costruire le abilità necessarie nelle persone interessate.

Il GP si riunisce 4-5 volte l'anno per discutere e condividere le scelte metodologiche e tecniche, discutere e approvare i documenti preparati da gruppi di lavoro appositamente costituiti, coordinare le attività da farsi nelle singole Regioni e nelle Aziende Usl, organizzare e partecipare ai momenti formativi formali e informali. I documenti e i prodotti sono costruiti da appositi gruppi di lavoro la cui attività si svolge in continuo, con riunioni, teleconferenze, posta elettronica, ecc. Le azioni da svolgersi nelle Regioni e/o Aziende Usl entrano nei piani di lavoro delle Regioni e/o A Usl.

I contenuti del sito web "Azioni"

Il sito "Azioni", disponibile on line dal mese di giugno 2010, rende disponibili sostanzialmente due linee di materiali:

  • di tipo "culturale" per fornire le basi di conoscenza in tutte le materie che sono coinvolte nella promozione della attività fisica (biochimica, fisiologia, medicina dello sport, epidemiologia, sociologia, psicologia, scienza della comunicazione, ecc.). Si tratta di materiale di vario, innanzitutto articoli di divulgazione scientifica, ma anche articoli scientifici veri a propri, metanalisi, speciali documenti ad uso di politici, slogans, ecc. Si pensa a poco materiale e bene ordinato
  • di tipo "applicativo" per facilitare gli interventi. Potranno essere raccolte di interventi di popolazione spiegati in modo semplice, ma con una sottostante robusta impostazione metodologica, oppure raccolte ragionate di regolamenti intersettoriali regionali o comunali, ecc. 

L'ambizione del sito è quella di proporre dal punto di vista concettuale "modi di pensare" e dal punto di vista applicativo "paradigmi a cui tendere". I documenti on line sono caratterizzati da una grande facilità di lettura.

Ultimo aggiornamento: 
3 giugno 2010