Impatto della complessità sull‘outcome dei pazienti oncologici

Anno: 
2010

In Italia, negli ultimi trent‘anni, il numero di nuovi casi di tumore è andato progressivamente aumentando e il complessivo miglioramento della prognosi ha determinato un incremento significativo dei casi prevalenti. Esistono, tuttavia, delle eccezioni rappresentate da sottogruppi di popolazione in cui gli eccellenti risultati ottenuti non hanno avuto un impatto significativo sulla sopravvivenza, in particolare, i pazienti anziani (>70 anni) e i pazienti giovani affetti da comorbidità e quindi considerati fragili e non suscettibili di trattamenti curativi.

Ad oggi non esistono linee guida specifiche per i pazienti fragili e, soprattutto, non sono stati ancora identificati fattori predittivi di fragilità e strumenti per definire chi sia il “paziente fragile”. In ambito geriatrico è stato ideato uno strumento, la valutazione geriatrica multidimensionale (Vgm ) utile a valutare la qualità della vita dell‘anziano, al fine di migliorarla con interventi adeguati. Ma in generale si può asserire che la dimensione del fenomeno fragilità in ambito oncologico è ancora sottostimata.

L‘obiettivo finale del presente progetto è di migliorare la sopravvivenza dei pazienti oncologici con fragilità, mediante approcci terapeutici personalizzati che permettano un‘adeguata gestione delle comorbidità, attraverso uno studio dettagliato della dimensione del fenomeno fragilità in ambito oncologico e l‘applicazione di scale specifiche a tutti i pazienti oncologici.

Partner

Istituto clinico Humanitas

Finanziamento

350.000 euro

Referenti istituzionali

Per il Ccm: Giuseppe Filippetti
Per l‘Istituto clinico Humanitas: Raffaele Cavina

Ultimo aggiornamento: 
18 febbraio 2011