Impatto della complessità sulloutcome dei pazienti oncologici
In Italia, negli ultimi trentanni, il numero di nuovi casi di tumore è andato progressivamente aumentando e il complessivo miglioramento della prognosi ha determinato un incremento significativo dei casi prevalenti. Esistono, tuttavia, delle eccezioni rappresentate da sottogruppi di popolazione in cui gli eccellenti risultati ottenuti non hanno avuto un impatto significativo sulla sopravvivenza, in particolare, i pazienti anziani (>70 anni) e i pazienti giovani affetti da comorbidità e quindi considerati fragili e non suscettibili di trattamenti curativi.
Ad oggi non esistono linee guida specifiche per i pazienti fragili e, soprattutto, non sono stati ancora identificati fattori predittivi di fragilità e strumenti per definire chi sia il “paziente fragile”. In ambito geriatrico è stato ideato uno strumento, la valutazione geriatrica multidimensionale (Vgm
) utile a valutare la qualità della vita dellanziano, al fine di migliorarla con interventi adeguati. Ma in generale si può asserire che la dimensione del fenomeno fragilità in ambito oncologico è ancora sottostimata.
Lobiettivo finale del presente progetto è di migliorare la sopravvivenza dei pazienti oncologici con fragilità, mediante approcci terapeutici personalizzati che permettano unadeguata gestione delle comorbidità, attraverso uno studio dettagliato della dimensione del fenomeno fragilità in ambito oncologico e lapplicazione di scale specifiche a tutti i pazienti oncologici.
Partner
Istituto clinico Humanitas
Finanziamento
350.000 euro
Referenti istituzionali
Per il Ccm: Giuseppe Filippetti
Per lIstituto clinico Humanitas: Raffaele Cavina