Efficacia a lungo termine della vaccinazione anti-epatite B

Anno: 
2010

L‘epatite virale di tipo B costituisce un importante problema di sanità pubblica a livello mondiale, a causa degli elevati tassi di morbosità e mortalità e del rilevante impatto economico. Vaccini sicuri ed efficaci contro l‘epatite B sono disponibili fin dai primi anni ‘80.

Nel nostro Paese, a partire dal 1983, è stato introdotto un programma di vaccinazione selettiva mirato all‘immunizzazione dei gruppi a più elevato rischio e, dal 1991, la vaccinazione è divenuta obbligatoria per tutti i nuovi nati e gli adolescenti nel 12° anno d‘età. La vaccinazione di questa coorte di adolescenti ha avuto termine nell‘anno 2003.

Nonostante ciò, in letteratura sono stati descritti casi di breakthrough da virus dell‘epatite virale B (Hbv) in soggetti vaccinati, probabilmente associati a virus mutanti, in grado di eludere la risposta immune vaccino-indotta, e in grado di contrastare la risposta neutralizzante anti-HBs (anti-Hepatitis B surface) e infettare individui vaccinati.

L‘obiettivo generale del progetto è quello di valutare, in una coorte di 1400 soggetti vaccinati per Hbv 15-18 anni fa quando erano neonati, la persistenza a lungo termine dell‘immunità umorale (in vivo e in vitro) e cellulo-mediata acquisita in seguito a vaccinazione, al fine di fornire utili indicazioni sulla necessità o meno di una dose di richiamo del vaccino dopo il ciclo primario.

Partner

Iss

Finanziamento

100.000 euro

Referenti istituzionali

Per il Ccm: Maria Grazia Pompa
Per l‘Iss: Alfonso Mele

Ultimo aggiornamento: 
16 febbraio 2011