In bella vista: Il punto e gli aggiornamenti su Zika

Il virus Zika continua a destare preoccupazione a livello globale, tanto da occupare molte delle sezioni tematiche e non del sito dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). A rendere un virus apparentemente banale e simile ad altri virus di tipo influenzale come è Zika una minaccia per la sanità pubblica internazionale è l’aumento di casi di microcefalia in alcuni dei Paesi colpiti dall’epidemia e quindi la probabile, ma ancora non certa, associazione tra virus Zika e questo tipo di malformazione.

Le azioni del Ministero della Salute

In Italia, le istituzioni sanitarie, in primis il Ministero della Salute, rivolgono la massima attenzione alla situazione internazionale e nazionale. E’ proprio del Ministero della Salute una prima circolare del 27 gennaio scorso (1) - specifica sulle misure di prevenzione e controllo di Zika -  in cui si fa riferimento “all’aumento di casi di microcefalia osservati in alcuni dei Paesi in cui sono in corso epidemie di tale malattia”, aumento e diffusione del virus Zika che – si legge nella circolare - “al momento, la valutazione del rischio ai sensi del Regolamento Sanitario Internazionale da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità considera (…) un rischio per la sanità pubblica internazionale (Public Health Risk), e non un’emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale (Public Health Emergency of International Concern - PHEIC), anche se i modelli previsionali indicano la possibilità della diffusione della trasmissione del virus Zika a gran parte del continente americano”.

Successivamente, in una seconda circolare del Ministero (2), che risale al 19 febbraio scorso, si parla di “crescente evidenza di un’associazione tra infezione da virus Zika contratta durante la gravidanza e malformazioni congenite e altri esiti sfavorevoli della gravidanza stessa, nonché dell’associazione tra infezione da virus Zika e sindrome di Guillain-Barré  (SGB)  post-infettiva,  e  del  rischio,  nella  imminente  stagione  estiva  2016, di  trasmissione in Italia della malattia, attraverso vettori locali”; e proprio in considerazione di ciò il Ministero della Salute raccomanda, nella stessa circolare, specifiche e determinate misure di prevenzione allegando in italiano e in inglese consigli ai viaggiatori internazionali diretti o provenienti dai Paesi affetti.

Le dimensioni del problema 

La situazione legata al virus Zika è in evoluzione. L’OMS – ispirandosi ad un “principio di cautela” - ha dichiarato quella da Zika “un’epidemia di rilevanza internazionale”. Il Direttore Generale della Prevenzione Sanitaria del Ministero della salute Ranieri Guerra rivaluta le dimensioni del problema al di là della campagna mediatica che “come sempre accompagna l’evoluzione di virus particolari, nuovi, emergenti” e lo fa citando alcuni numeri dei casi confermati di infezioni da virus Zika e di microcefalia  presentati alla recente Global Initiative di Washington. Sebbene in questo momento non vi sia nel nostro Paese una situazione problematica rispetto a Zika, l’Italia sta mettendo in atto tutte le azioni preventive necessarie per il controllo e la sorveglianza del virus.

Ranieri Guerra  

Epidemia da Zika. Una reale emergenza di sanità pubblica?

Ranieri Guerra, Direttore generale Direzione generale della prevenzione sanitaria, Ministero della Salute.

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La zanzara autoctona e il rischio di trasmissione

Sulla zanzara tigre come vettore locale si sofferma anche il dott. Giovanni Rezza che considera in questo momento il rischio per il nostro Paese, e i Paesi europei a clima temperato, pressoché nullo, e minimo invece con l’arrivo della stagione estiva. Relativamente alle modalità di trasmissione del virus e quindi di contagio, quella per via sessuale “gioca un ruolo molto minore” rispetto a quella veicolata dal vettore competente. Vista la possibile associazione virus Zika-microcefalia, di cui però manca ancora l’evidenza definitiva, alcune precauzioni in più circa il contagio vanno prese in caso di donne fertili o che cerchino una gravidanza.

Giovanni Rezza  

Epidemia da Zika. Zanzara autoctona, contagi e microcefalia: quali i rischi?

Giovanni Rezza, Direttore del Dipartimento di Malattie infettive, Istituto Superiore di Sanità

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Il controllo di Zika

In mancanza di un vaccino per Zika, per il quale il tempo di attesa non sarà inferiore ai 18 mesi, al momento – dichiara il dott. Giuseppe Ippolito – il modo più efficace di affrontare il problema sta nel controllo del virus attraverso quello dei vettori, con programmi mirati e specifici di disinfestazione. Per quanto riguarda poi la diagnosi di Zika, essa pone alcuni problemi sia in termini di corretto utilizzo e interpretazione dei test commerciali, resisi da poco disponibili, sia in termini di valori della PCR che, nel caso di questo virus, permangono positivi solo in fase molto iniziale di malattia. Controllo e sorveglianza di Zika, tra l’altro, si rendono necessari anche in vista dei prossimi Giochi olimpici che si svolgeranno in Brasile il prossimo agosto e che destano preoccupazione per la grande aggregazione di persone e l’inevitabile spostamento di microrganismi da un continente all’altro.

Giuseppe Ippolito  

Epidemia da Zika. Come si affronta il problema?

Giuseppe Ippolito, Direttore scientifico, Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani, Roma

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Le circolari del Ministero della Salute

1. Infezioni da virus Zika – Misure di prevenzione e controllo, 27 gennaio 2016

2. Aggiornamento su infezione/malattia da Virus Zika, 19 febbraio 2016

 

Materiali

Consigli ai viaggiatori/Travel advice for travellers (PDF: 178 Kb)

-  Febbre da virus Zika (PDF: 575 Kb)

-  Ministero della Salute. Eventi epidemici all’estero  

-  WHO. Zika virus and potential complications

 

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Ultimo aggiornamento:
7 marzo 2016