In bella vista: invecchiamento attivo, la sfida europea
di Camilla Di Barbora - redazione sito Ccm
Negli ultimi 10 anni, gli Stati membri della Commissione economica per l'Europa delle Nazioni Unite (Unece) hanno compiuto progressi significativi per adeguare i sistemi di protezione sociale, di promozione della salute e di regolazione dei mercati del lavoro alle esigenze di una popolazione sempre più anziana. Tuttavia, è proprio sulle condizioni che permettono alle persone di essere attive per tutta la durata della vita, fino alla vecchiaia, che si giocano le principali sfide future per l'attuazione di politiche di invecchiamento attivo (healthy ageing).
I principali progressi realizzati negli ultimi anni dai Paesi europei sono contenuti nella "Relazione di sintesi sull'attuazione del Piano d'Azione internazionale di Madrid sull'invecchiamento" (pdf 558 kb) presentata in occasione della terza conferenza ministeriale Unece sull'invecchiamento attivo tenutasi a Vienna dal 18 al 20 settembre 2012. Nel corso dellevento internazionale, cui hanno preso parte ministri e alti funzionari dei 56 Stati membri dellUnece e rappresentanti delle organizzazioni europee e internazionali, oltre a ricercatori, scienziati e rappresentanti delle Ong
, sono stati discussi i temi dellinvecchiamento attivo, della partecipazione sociale, della qualità della vita, della salute degli anziani e della solidarietà intergenerazionale, si è fatto il punto sui passi avanti compiuti negli ultimi cinque anni, sugli eventuali ulteriori margini di miglioramento e sulle migliori modalità per affrontare le sfide che ancora rimangono. L'obiettivo della conferenza è stato quello di dare il via alla seconda revisione dell'attuazione dei 10 impegni del Piano di Azione internazionale di Madrid sull'invecchiamento (Mipaa) e la strategia di attuazione regionale (Ris) (pdf 301 kb), nonché verificare i progressi realizzati dalla conferenza ministeriale Unece di León in Spagna del 2007.
I progressi compiuti
Nel 2002, quando i Paesi Unece adottarono la strategia regionale di attuazione del Piano di azione internazionale di Madrid sull'invecchiamento, ad avere più di 65 anni nell'area Unece erano circa 154 milioni di persone (pari al 13% della popolazione della Regione). Dieci anni più tardi, il numero di ultra65enni è aumentato a 174,5 milioni (il 14,1% del totale) e per il 2030 si prevede una brusca accelerazione che porterà gli over 65 a 267,7 milioni (20,1%).
Di seguito alcuni dei punti salienti trattati dalla relazione di sintesi presentata il 19 settembre a Vienna:
L'adattamento dei mercati del lavoro
Tra il 2000 e il 2010, la partecipazione alla forza lavoro delle persone di età compresa tra 60 e 64 anni è fortemente aumentata nella regione Unece, dal 39,6% al 46,5% per i maschi e dal 22,7% al 31,5% per le donne. Incrementi più modesti sono stati registrati negli ultra65enni, dall11,7% al 12,6% per gli uomini e dal 5,7% al 7,1% per le donne. Questo andamento riflette gli sforzi compiuti da molti Paesi per sviluppare quadri strategici in grado di promuovere il prolungamento della vita attiva.
La riforma dei sistemi di protezione sociale
Nel complesso, la percentuale di 50enni a rischio di povertà o di esclusione sociale è fortemente diminuita in tutta la Regione tra il 2005 e il 2010. Tuttavia, in alcuni Paesi dell'Europa occidentale, il trend si è stabilizzato o addirittura invertito, soprattutto per le donne con più di 75 anni. Sicurezza sociale e sostegno dei sistemi di protezione sociale sono tra le priorità degli Stati membri, nonostante i vincoli fiscali subentrati dopo la crisi finanziaria del 2008. Diciotto Paesi hanno introdotto riforme dei sistemi pensionistici, per esempio aumentando letà pensionabile e limitando la possibilità di pensionamento anticipato.
Qualità della vita, autonomia, salute e benessere a tutte le età
Vari Paesi hanno sviluppato strategie integrate per linvecchiamento nel settore sociosanitario, al fine di migliorare l'accesso ai servizi a prezzi accessibili, garantendone al contempo la sostenibilità. Sono stati realizzati importanti investimenti per offrire assistenza domiciliare, ulteriori servizi di assistenza geriatrica e cure palliative a lungo termine - anche di tipo istituzionale.
Quadri strategici e Piani di azione nazionali
Tredici Paesi hanno già adottato specifici quadri strategici o Piani d'azione sull'invecchiamento della popolazione, tra cui Armenia, Austria, Cipro, Repubblica Ceca, Finlandia, Irlanda, Islanda, Lituania, Macedonia, Serbia, Slovenia, Ucraina e Regno Unito. Diversi Paesi hanno stabilito nazionali organi multistakeholder con funzioni consultive per la pubblica amministrazione che includono gli anziani o i loro rappresentanti.
Le sfide del futuro
L'edizione 2012 della conferenza ministeriale Unece si è conclusa con l'impegno ad affrontare le sfide individuali e sociali poste dal progressivo invecchiamento della popolazione e con l'adozione della Dichiarazione "Garantire una società per tutte le età: la promozione della qualità della vita e l'invecchiamento attivo" (pdf 380 kb). Il documento contiene le indicazioni prioritarie per il terzo ciclo (2012-2017) di attuazione del Mipaa nella Regione Unece, che prende avvio alla chiusura dei lavori della conferenza.
Guardando alle sfide future, i ministri e le delegazioni dei Paesi partecipanti hanno ribadito la propria determinazione a raggiungere quattro obiettivi politici prioritari entro il 2017, vale a dire:
- incoraggiare il prolungamento della vita lavorativa
- promuovere la partecipazione, l'inclusione sociale e la non discriminazione degli anziani
- promuovere e salvaguardare la dignità, la salute e l'indipendenza in età avanzata
- mantenere e rafforzare la solidarietà tra le generazioni.
Per raggiungere questi obiettivi, i rappresentanti degli Stati membri hanno sottolineato l'importanza di promuovere l'invecchiamento attivo nel processo politico nazionale, impegnandosi "ad affrontare le sfide individuali e sociali innescate dallinvecchiamento della popolazione attraverso misure adeguate e sostenibili di sicurezza finanziaria, assistenza sanitaria e sociale continuativa e a lungo termine, sistemi di inclusione e sostegno per l'invecchiamento attivo, formazione permanente e partecipazione a vari settori della società, senza alcuna discriminazione, in particolar modo per quanto riguarda le donne più anziane".
Pur riconoscendo i progressi significativi compiuti da molti Stati membri nel corso degli ultimi cinque anni, nel rispetto degli impegni assunti dall'Unece nel 2002, i delegati "hanno osservato con preoccupazione che la discriminazione generazionale continua a essere un ostacolo al godimento di una vita piena e sana, come membri attivi della società". Si rileva quindi l'urgenza di "aumentare la consapevolezza dei vantaggi complessivi della promozione dell'invecchiamento attivo per il presente e per il futuro, sottolineando la necessità di destinare risorse sufficienti per la sua attuazione".
Durante la conferenza, è stato anche sottolineato il contributo delle attività di ricerca e della società civile per una migliore comprensione delle molteplici dimensioni del problema dell'invecchiamento e delle esigenze della popolazione anziana. Nella Dichiarazione si legge che "la ricerca è fondamentale per lo sviluppo e l'attuazione di politiche e programmi efficaci. Infrastrutture di ricerca sostenibili, una migliore raccolta dei dati, la ricerca longitudinale e una collaborazione intersettoriale dovranno essere ulteriormente rafforzate".
Il contributo dello sport
Di invecchiamento attivo e del ruolo dello sport nella creazione di una società più sana e attiva si è discusso anche nel corso della riunione del ministri dello Sport dell'Ue a Cipro. La due giorni di riunioni informali organizzata dalla Presidenza cipriota nei giorni 20 e 21 settembre 2012 è stata l'occasione per discutere delle iniziative in grado di migliorare la salute, lo sviluppo e la crescita della popolazione europea. Il dibattito su sport, invecchiamento e salute - basato su un documento preparato dalla presidenza di Cipro - assume quest'anno un significato particolare dato che il 2012 è stato proclamato Anno europeo dell'invecchiamento attivo e della solidarietà tra le generazioni, con l'obiettivo di aumentare la consapevolezza del contributo che gli anziani apportano alla società.
L'healthy ageing in Italia
In Italia, la popolazione ultra64enne è il 21% della popolazione e si stima che tra 20 anni supererà il 30%. La mancanza di informazioni sistematiche e dettagliate sui bisogni della popolazione anziana non permette di valutare la qualità dell'assistenza e di razionalizzare le risorse disponibili, nè di contrastare l'ampliarsi delle disuguaglianze sanitarie e sociali allinterno di questa fascia di popolazione.
Per colmare questa lacuna di conoscenza, dopo una fase sperimentale durata dal 2008 al 2010, nel marzo 2012 è stata avviata la messa a regime del sistema di sorveglianza della popolazione italiana ultra64enne, noto come progetto Passi dArgento, che ispirandosi alla strategia dellhealthy ageing dellOms, riconosce in partecipazione, salute e sicurezza i tre pilastri dell'invecchiamento attivo, il più possibile esente da patologie.
Passi dArgento permette di indagare numerosi aspetti della vita degli ultra64enni, importanti per capire quali interventi possano migliorare la situazione degli anziani, di monitorare l'evoluzione delle problematiche sociosanitarie legate al progredire delletà e di valutare lefficacia e la penetrazione delle iniziative messe in atto dai servizi, dalle famiglie e dallintera collettività.
Risorse utili
- la "Relazione di sintesi sull'attuazione del Piano d'Azione internazionale di Madrid sull'invecchiamento nella regione Unece" (pdf 558 kb)
- il Piano di Azione internazionale di Madrid sull'invecchiamento (Mipaa) e la strategia di attuazione regionale (Ris) (pdf 301 kb)
- la sezione "Ageing" dell'Unece
- il sito dell'edizione 2012 della conferenza ministeriale Unece sull'invecchiamento attivo
- il sito dell'Anno europeo dell'invecchiamento attivo e della solidarietà tra le generazioni
- il sito del progetto Passi dArgento
- i 3 pilastri dell'invecchiamento attivo
- Passi d'Argento e l'healthy ageing in Italia: dalla sperimentazione alla messa a regime
- l'approfondimento sull'invecchiamento attivo del sito Ccm.